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Facebook, le novità dell’F8 2019

Facebook, le novità dell’F8 2019

Fonte: Valerio Germano - Studio 4Design

L’ultima edizione dell’evento annuale del colosso fondato da Mark Zuckerberg punta tutto su privacy ed e-commerce


Si è conclusa il 1° maggio scorso a San Jose, California, la tradizionale conferenza “F8” di Facebook; tra i temi principali portati all’attenzione del pubblico spiccano quello della privacy (“The future is private” lo slogan scelto per l’occasione) e quello dell’e-commerce sui social del gruppo di Zuckerberg.

 

Privacy
Inutile girarci intorno, lo scorso anno il tema della tutela dei dati personali è stato uno dei punti dolenti per Facebook (basti pensare alle numerose perdite di dati degli utenti registrate negli scorsi mesi), così non stupisce che quest’anno si sia voluta affrontare la questione in modo ampio e diretto, annunciando novità su vari fronti, tra cui conversazioni private, sicurezza dei dati immagazzinati e crittografia end-to-end. Qualche dubbio emerge sulle intenzioni di voler limitare il numero di contenuti permanenti sulle piattaforme, cosa che potrebbe portare a modelli di comunicazione social sempre più effimeri e lontani da quell’annuario scolastico che fu il modello base attorno a cui Zuckerberg ideò la sua creatura.

 

Allo stesso modo, la prossima evoluzione di Facebook sembra orientata a limitare il più possibile la sezione delle Notizie visibili a tutti, a favore delle interazioni tra insiemi ristretti di utenti attraverso Gruppi ed Eventi. Rimane da capire come questo influirà sul circuito Facebook Ads, attualmente la principale fonte di guadagni dell’azienda.

 

Pagamenti ed E-commerce
L’altra novità presentata a San Jose riguarda l’implementazione di nuove funzionalità di pagamento sulle piattaforme del gruppo. Il marketplace di Facebook vedrà la possibilità (per ora solo negli Usa) di effettuare i pagamenti per gli oggetti acquistati direttamente sul network, mentre i venditori potranno gestire le proprie spedizioni; anche Instagram sarà più orientato al commercio con la possibilità per influencer e creator di mettere in vendita i loro prodotti sul social. Neppure WhatsApp sarà esclusa da questi cambiamenti, con l’introduzione della funzionalità “catalogo di prodotti” per le aziende che usano WhatsApp API o WhatsApp Business App.

 

Per il gruppo di Zuckerberg si tratta evidentemente di una strategia volta ad aumentare i profitti su due fronti: quello della raccolta pubblicitaria (che ora fornisce la quasi totalità delle entrate) e quello di transazioni e pagamenti. Progetto ambizioso soprattutto vista la potenza dei concorrenti già affermati in questo settore (per citare i più famosi: Amazon, eBay, Alibaba, Apple Pay), ma coerente con la volontà dell’azienda di creare un “ecosistema chiuso” all’interno del quale gli utenti possano trovare i principali servizi cui sono ormai abituati, senza mai doversi “allontanare” dalle piattaforme del gruppo.

 

Con oltre due miliardi di utenti attivi, Facebook dovrebbe avere la forza sufficiente per imporre questo cambiamento sul mercato, ma l’operazione non è priva di rischi, come dimostrano alcuni fallimenti spettacolari accaduti negli scorsi anni (si pensi al tentativo di ingresso nel mondo social di Google).